La fede: il rischio di essere felici

La pagina di Vangelo che la liturgia ci consegna risponde ad una domanda: che cos’è la fede? La fede è il rischio di essere felici! La prima parola che viene pronunciata dall’Arcangelo a Maria è “chaire”: rallegrati Maria, sii felice.
Nell’atto di fede il mio cuore si sente a casa: rischio di essere felice. Credere non è affermare un “pacchetto di verità̀”, ma un atto umanissimo, vitale, che tende alla vita. La fede è una forza che cambia la vita, che fa bene alla vita, che moltiplica il cuore.

Beata è Maria non per il privilegio di essere la prescelta a diventare madre, “frammento di cosmo ospitale in cui è ospitato Dio”, ma perché́ ha creduto nell’adempimento della Parola.
Maria crede nella Parola, prima del suo realizzarsi. È la fede dei profeti che amano la Parola di Dio più̀ ancora della sua attuazione. Anche Abramo si è messo in cammino dietro a una promessa, e quando muore invece di figli come stelle ha un solo figlio; e della terra dove scorre latte e miele non possiede niente, solo una grotta sufficiente per due tombe, per sé e per Sara, e per di più̀ comprata a un prezzo esorbitante, 400 sicli d’argento. Eppure conserva la fede.
Mosè muore senza poter mettere piede nella terra promessa, ma avendola solo salutata di lontano. Eppure tutto il popolo intero muove le sue tende. Andare a scuola da Maria significa andare a scuola di vera vita cristiana. L’annunciazione è l’estasi della storia: “Un angelo si rivolge a una donna, prospettando l’impossibile. E in una casa, non nella sinagoga; nella cucina non fra i candelabri d’oro del tempio. Nella casa Dio ti sfiora ti tocca, lo fa nel giorno delle lacrime e in quello della festa, quando dici a chi ami parole che si vorrebbero eterne.”
La fede che ci insegna Maria consiste nella felicità dell’improbabile che diventa possibile. Maria si fida anche se ha davanti a sé una serie di cose impossibili da affrontare, ma il suo cuore immacolato crede nell’impossibile e dice il suo “si” e affronta disarmata un futuro paradossale e impossibile. Si sente ripetere dall’angelo che “nulla è impossibile a Dio”. La Madre di Gesù ci prenda per mano in questo tempo che ci separa dalla Grazia del Natale e istruisca i nostri cuori increduli, perplessi, traballanti, spaventati. Maria che con il suo coraggio di adolescente ha affrontato l’impossibile, fidandosi di Dio, c’insegni a “sperare contro ogni speranza”. Maria Regina degli angeli ci insegni a sperare l’impossibile, fidandoci della divina Provvidenza, anche quando tutto sembra buio, arriverà uno squarcio di Luce. Maria mandi sui nostri cammini la voce di angeli che cantino dentro la nostra vita il ritornello della fiducia, come dice un autore spirituale: “Un seme di Dio nella voce di un angelo. Gli angeli sono mandati per questo, a dire che l’impossibile è diventato possibile. È possibile che Lazzaro oda nella grotta la voce della vita ed esca; è possibile che nella prostituta si risvegli la donna, è possibile che Paolo il persecutore diventi il più̀ grande diffusore della fede. È possibile l’impossibile.”
Come è bello il dono della fede, custodiamolo fermamente cari parrocchiani anche nei momenti difficili!