Il tuo nome è Amato

Con questa domenica del Battesimo di Gesù si completa “il discorso liturgico” sul Natale.

Ci è stato raccontato da chi è nato il Messia, quando è nato, dove è nato, come è nato. Ma per quale motivo è nato? La risposta la troviamo nell’episodio del Battesimo di Gesù che la liturgia oggi ci regala e ci consegna. Qui, in questo episodio è scritto il programma di vita di Gesù, il progetto del Padre sulla sua vita. Viene chiamato “figlio”, proprio nel momento in cui si mescola con tutti, porta il peso di tutti, condivide con tutti, perfino con i peccatori più incalliti, ma che sentono nel cuore una nostalgia di bene e di luce. Il Padre si compiace di Gesù perché Egli è segno di Misericordia, segno vivo e vicino della compassione di Dio per i deboli, per gli ultimi, per i vacillanti.

Nel Battesimo di Gesù è inscritto, come le luci dell’alba, il giorno che verrà, la forza del suo ministero pubblico, della sua missione: camminare, mescolarsi, immergersi nella storia e nel tempo di ogni persona, per portare la tenerezza e la misericordia di Dio che non si rassegna a perdere i suoi figli, non si rassegna a lasciarci nelle mani delle tenebre!
Figlio è la prima parola che nel giorno del battesimo di Gesù il Padre esprime: “Dio è forza di generazione, che come ogni seme genera secondo la propria specie”. Siamo tutti figli nel Figlio, frammenti di Dio nel mondo, specie della sua specie, abbiamo Dio nel sangue. La bellezza del nostro battesimo ci ricorda che siamo innanzitutto e sopra ogni cosa amati.
Come se il dono del Battesimo ci chiamasse così: “Amato”. Prima che tu agisca, prima di ogni merito, che tu lo sappia o no, ad ogni risveglio, il tuo nome per Dio è “amato”. «Tu ci hai amati per primo, o Dio, e noi parliamo di te come se ci avessi amato per primo una volta sola. Invece continuamente, di giorno in giorno, per la vita intera Tu ci ami per primo» (Kierkegaard). Voglio confidarvi, che come parroco, ogni volta che celebro un Battesimo mi commuovo perché sento la gioia e la bellezza di questa verità su ogni figlio che viene immerso nella bellezza della misericordia di Dio che rigenera. Per questo desidero che in Comunità il Battesimo abbia un tono di festa e di gioia, con una celebrazione curata, ma anche in un contesto raccolto come quello della cappellina, perché sia chiaro che il “Dio con noi”, ci incontra e ci salva ad uno ad uno, nella singolarità del mistero che è ogni persona.
Forse non ci pensiamo abbastanza, ma nel nostro Battesimo siamo stati segnati col segno di Cristo salvatore, che sta in fila con i peccatori, senza giudicare, ma amando con tenacia incrollabile. Oggi siamo chiamati a rendere grazie a Dio per il dono del nostro Battesimo, dobbiamo domandarci se permettiamo alla forza luminosa del nostro Battesimo di venire fuori, di fluire, di sgorgare con la sua pienezza e di inondare della Luce di Dio le nostre relazioni, le scelte quotidiane della vita, il nostro modo di pensare e di parlare, di comunicare, i nostri stessi desideri. Oggi siamo chiamati ad abbracciare con più forza il desiderio di appartenere a Cristo senza esitazioni, ma con la fiducia nel cuore!